Le principali OTA, come Booking, Airbnb ed Expedia sono ormai imprescindibili, un dato di fatto universalmente riconosciuto. Queste multinazionali hanno dimostrato una notevole capacità di identificare e soddisfare le esigenze comuni dei viaggiatori a livello globale.
In passato, trovare una sistemazione richiedeva contattare singolarmente le strutture trovate su Google, spesso tramite siti web non aggiornati o senza prezzi chiari. Bisognava chiedere disponibilità per telefono, email o complicati moduli online, con la possibilità di ricevere risposte negative. Oggi, grazie alle OTA, è sufficiente una semplice ricerca per visualizzare strutture con disponibilità immediata e prezzi aggiornati, consentendo di prenotare con un solo clic. Questo è il servizio che le OTA offrono ai viaggiatori, un servizio per cui, in teoria, dovrebbero essere loro a pagare. In realtà, però, sono le strutture ricettive a sostenere i costi attraverso elevate commissioni su ogni prenotazione.
Di conseguenza, molte strutture scelgono di aumentare i prezzi su Booking per coprire le commissioni richieste, una pratica comprensibile e giustificata. Oggi, la maggior parte dei viaggiatori è consapevole che i prezzi su Booking, nonostante gli sconti e le tariffe “Genius”, sono aumentati per compensare le commissioni. Per questo motivo, è sempre più comune che, dopo aver trovato una struttura, i viaggiatori la cerchino anche su Google. In questo modo, possono individuare il sito web ufficiale della struttura o il suo profilo Google Business, confrontando i prezzi su tutti i portali in cui è presente.
Tuttavia creare un sito web con un motore di prenotazione o utilizzare un software per il confronto dei prezzi su Google e TripAdvisor comporta costi significativi, che possono variare da alcune centinaia a migliaia di euro all’anno. Per questo motivo, molti Host si affidano completamente a Booking come unica fonte di prenotazioni. È innegabile che Booking svolga un lavoro eccellente per molte strutture, riempiendo le case vacanze grazie a ingenti investimenti pubblicitari su tutti i canali disponibili.
Tuttavia, questa dipendenza comporta un rischio notevole. Basta un overbooking o qualche recensione negativa per perdere visibilità tra una moltitudine di strutture concorrenti in continuo aumento. Affidarsi esclusivamente a una sola piattaforma, sperando che tutto proceda senza intoppi, può rivelarsi rischioso nel settore dinamico e imprevedibile del turismo.
Qual è il segreto?
La chiave è avere una forte presenza online. Un sito web ben posizionato su Google, dotato di booking engine, prenotazione immediata e con disponibilità e prezzi sempre aggiornati è fondamentale. Tuttavia, è altrettanto importante essere facilmente contattabili tramite email, telefono e WhatsApp.
Non serve un sito web super professionale, poiché il 90% dei viaggiatori accede da dispositivi mobili. La navigazione deve essere semplice e intuitiva: una singola pagina che contenga tutte le informazioni necessarie, scorrevole dal basso verso l’alto, con immagini che si scorrono da sinistra verso destra, tutto facilmente gestibile. I prezzi devono essere visibili sul profilo business di Google e su TripAdvisor. È essenziale rivendicare e aggiornare questi profili con i dati e l’indirizzo ufficiale del vostro sito web.